Quando si parla di caffè si intende una delle bevande più bevute e consumate in tutto il mondo, ma soprattutto è apprezzata e gustata da tante persone. Fondamentalmente è ricco di sostanze con apporto nutritivo che sono molto importanti per lo stato di salute del proprio organismo, quindi in virtù di ciò può essere ritenuto come un ottimo alleato per incentivare lo stato di benessere psicofisico. Per tali ragioni, consumare il caffè risulta essere una buona idea, dal momento che se ne possono trarre svariati benefici.
Data la numerosità di questi vantaggi, consumarlo in maniera moderata ed equilibrata ogni giorno può essere un valido mezzo per stare bene in salute. La componente della caffeina rende tale bevanda in grado di apportare un considerevole miglioramento per quanto riguarda il livello di energia mentale infondendo una giusta stimolazione alle restanti funzioni cerebrali. Quando si beve caffè si può avvertire di meno la sensazione di stanchezza e spossatezza sia a livello fisico che mentale, acquisendo più energie per poter affrontare in maniera soddisfacente le giornate che si apprestano a susseguirsi. Quindi, uno dei benefici più evidenti è rappresentato dall’effetto energizzante che è in grado di trasmettere, inoltre il caffè può stimolare molto la memoria e anche il livello di attenzione personale.
Il caffè a dosi non elevate ha molti benefici
Ovviamente, come ogni cosa, anche il caffè se assunto in dosi eccessive potrebbe comportare conseguenze e sicuro nessun beneficio, mentre nel caso in cui si prenda in quantità giuste allora potrà offrire grossi vantaggi. Un limite che rientra nella considerazione ragionevole è impostato sull’assunzione di circa 300 milligrammi di caffeina in un giorno. Un espresso solitamente fornisce più o meno sessanta milligrammi di caffeina, mentre uno moka circa ottantacinque, ma c’è da fare una considerazione importante e cioè che la componente della caffeina è presente anche in oltre sessanta tipologie di vegetali, come il cioccolato o il tè, perciò occorre fare i calcoli anche a seconda del contributo che possono fornire gli altri alimenti.
Seguendo queste indicazioni, solitamente viene stabilito come limite il numero di tre tazzine di espresso al giorno, per le donne e gli uomini dal fisico abbastanza esile, mentre per coloro che fisicamente sono più robusti e massicci il limite è di quattro tazzine. Nel caso di gravidanza delle donne è importante seguire come regola quella di limitarsi quanto più possibile a consumare il caffè, in quanto eccedere in tal senso potrebbe comportare delle conseguenze pericolose per lo stato di salute del feto.
Effetto stimolante ottimo per aumentare la perdita di peso
Ci sono diverse considerazioni da fare sull’assunzione del caffè, come quella di essere molto stimolante nel caso della perdita di peso corporeo. In effetti, la stessa caffeina come altri prodotti che sono presenti nella nostra alimentazione quotidiana, interviene nel bruciare i grassi e stimolano l’attività del metabolismo e possono in effetti contribuire in modo anche se marginale, sulla perdita del proprio peso. Assumere in dosi giuste e raccomandate la caffeina nel caffè, sicuramente apporta benefici sul funzionamento del metabolismo, e inoltre ha diversi effetti positivi. Innanzitutto, è in grado di sopprimere il senso di appetito, aumento il movimento del metabolismo, incrementa il consumo dei grassi, aumenta l’azione termogenica e può estendere i vantaggi dell’esercizio fisico. Indubbiamente il fatto di bere caffè quotidianamente, permette di avere sempre in moto il metabolismo e consente di bruciare i grassi, diventando in maniera indiretta un mezzo utile ed importante per perdere peso.
Il caffè aiuta la digestione
Il consumo di caffè è un’abitudine che può avere delle conseguenze positive anche sul processo di digestione e su eventuali problemi legati a disturbi dell’apparato digerente, come la calcolosi biliare e la pancreatite. Quindi bere caffè può incentivare l’attività digestiva, come la motilità intestinale apportando un maggior benessere alla flora batterica intestinale.
I calcoli biliari nella cistifellea o nel dotto biliare sono una problematica molto frequente nella popolazione adulta, ma è stato riscontrato che il rischio di questo problema si abbassa con un incremento di consumo quotidiano del caffè. Quindi, in tal caso la componente della caffeina svolge un ruolo fondamentale dal momento che con l’assunzione del decaffeinato non si rilevano gli stessi effetti. Perciò il consumo di caffè è un fattore positivo in virtù di una corretta digestione e non risulta essere, invece, una causa determinante per condizioni come il bruciore di stomaco o la malattia da reflusso gastroesofageo.
Effetto tonico sugli apparati digerenti e apparato nervoso
L’assunzione di caffè incrementa la liberazione di gastrina dalle ghiandole salivari e dallo stomaco, permettendo così la produzione di acido gastrico utile per la digestione. Spesso il bruciore dello stomaco e il reflusso gastroesofageo vengono associati anche ad un consumo eccessivo di caffè, ma attraverso alcuni studi si è evidenziato che non c’è un particolare legame tra questi fattori.
Per quanto riguarda gli effetti sull’apparato nervoso occorre sapere che la caffeina interviene per inibire la funzione della adenosina e in pratica la sostituisce nel sistema nervoso. Che cos’è l’adenosina? Si tratta di una sostanza che interviene su vari processi biochimici con la caratteristica di sedare e inibire l’attività neuronale. Il nostro sistema nervoso verifica spesso i livelli di adenosina attraverso dei recettori e quando arriva ad un certo limite manda l’impulso che è il momento di riposarsi. Ecco che in questa occasione ci sentiamo stanchi e assonnati e diventa difficile stare attenti e concentrati, quindi grazie all’adenosina ci rendiamo conto di quando abbiamo necessità di riposo. Le molecole della caffeina sono simili a quelle presenti nell’adenosina, e quindi i recettori di quest’ultima accolgono la caffeina. In ogni caso, essa però interviene bloccando gli effetti della spossatezza e della sonnolenza permettendo agli altri agenti stimolanti, come la dopamina, di agire per restare svegli.
In conclusione, il caffè non costituisce uno stimolante in sè per sè, ma piuttosto spiana la strada ad altre sostanze, eliminando dal nostro cervello l’input della stanchezza e del sonno, costringendoci a restare più concentrati.

